lunedì 7 novembre 2011

Un attimo di attenzione: forse non tutti sanno che.....

A partire dalla finanziaria del 2007 le graduatorie permanenti, cioè quelle dalle quali venivano reclutati i docenti: sia per immetterli in ruolo sia per coprirne le supplenze annuali su posti disponibili a livello provinciale, sono state trasformate in graduatorie ad esaurimento (GAE). Ciò significa che tutti gli immatricolati dal 2008 in poi non possono più accedervi. Tale azione era stata fatta perchè il governo di allora prevedeva nell'arco di tre anni di assumere tutti gli iscritti di quelle graduatorie. Dopo di che sarebbe stato individuato un nuovo canale di reclutamento per le supplenze e per il ruolo.
Tale governo, tuttavia, è caduto nel 2008 e in conseguenza dell'ascesa del nuovo, e attuale governo, né sono state fatte di nuove né è stato risolto il problema di come far accedere al ruolo e alle supplenze i futuri abilitandi (cioè tutti gli studenti immatricolati dal 2008 in poi).
N.B. Ricordiamo che l'attuale governo ha cancellato inoltre 150 mila posti di lavoro a tavolino con la finanziaria del 2008 (L. 133) abbassando notevolmente la qualità delle nostre scuole.
Dunque ad oggi agli studente di S.F.P. Viene dato un titolo considerato abilitante, ma che fatto non consente l'accesso né all'immissione in ruolo né a supplenze annuali su posti disponibili, ma solo l'opportunità di fare supplenze breve dalle graduatorie di istituto (sulle quali sarebbe necessario fare ulteriori precisazioni che qui per motivi di spazio non riportiamo).
È evidentemente necessario risolvere il problema sia per dare a noi una legittima sicurezza e prospettiva, sia per ridare dignità e qualità alla scuola e all'insegnamento.
Da alcuni di noi è già stata elaborata una proposta normativa che è pubblicata sia sulla bacheca del Nosmet in via Laura sia sul giornalino Magisteriko in ultima pagina e sul blog degli studenti di Scienze della formazione primaria http://sfpfirenze.blogspot.it.
Per far ciò sono necessarie almeno 2 tipologie di azioni:
  1. una volta presa coscienza della situazione, manifestare all'esterno questa assurda ed incomprensibile situazione
  2. muoversi tutti insieme per cercare interlocutori politici ed istituzionali affinchè venga concretamente risolto il problema

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